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CELTI
Gruppo di popolazioni che parlavano una lingua
del ceppo indeuropeo e che nella seconda metà del primo millennio
a.C. erano diffuse in una vasta parte del territorio europeo. Il loro
territorio originario va probabilmente rintracciato lungo il corso superiore
del Danubio e nella zona orientale della Francia, dove furono rinvenute
le prime testimonianze di una cultura celtica con caratteri già
tipici: la cultura dei tumuli risalente all'età del bronzo (secoli
XVI-XIV a.C.) e quella dei campi di urne dei secoli XIII-VIII a.C. Sicuramente
celtiche sono le genti che durante l'età del ferro svilupparono
nell'Europa centroccidentale la cultura di Hallstatt (secoli VII-VI a.C.).
Da questo momento in poi i celti si diffusero su quasi tutta l'area dell'Europa
occidentale, in Italia e nei Balcani (tracce significative rimangono nella
toponomastica). Le cause di queste vere e proprie migrazioni si devono
cercare, oltre che nella struttura sociale, aristocratica e guerriera,
soprattutto in fattori demografici di sovrappopolamento e nelle pressioni
dei popoli vicini. A partire dall'VIII secolo a.C. le incursioni di traci
e cimmeri nel bacino dei Carpazi spinsero alle prime migrazioni. I celti
che durante il VI-V secolo a.C. occuparono territori della Francia centrosettentrionale,
del Belgio e del bacino del Reno vennero chiamati galli, quelli
che si diramarono nelle isole britanniche e nella penisola iberica celtiberi.
Dal V secolo in poi la loro espansione interessò il corso medio
del Reno, le regioni della Marna e dello Champagne, in cui fiorì
la cultura di La Tène, con un secolare influsso sulle popolazioni
barbariche d'Europa. A partire dal 400 ca a.C. l'espansione interessò
l'Italia settentrionale e i territori dei Balcani: in entrambi i casi
i celti sottomisero le popolazioni ivi residenti. Nei Balcani, stabilitisi
lungo il corso medio del Danubio, vennero in contatto con l'impero di
Alessandro Magno e svolsero attività di mercenari; una parte invece
si spostò verso l'Asia minore (i galati). Fu questo il momento
della loro maggior espansione; in seguito respinti dai romani da una parte
e incalzati dai popoli germanici dall'altra, i celti continentali furono
o romanizzati o completamente assorbiti da altri popoli. Dal 410 d.C.
anche i celti insulari dovettero difendersi dalle incursioni dei popoli
germanici.
P. Cuzzolin
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